Sappiamo lavare i denti nel modo corretto? Spesso si crede di saper utilizzare bene lo spazzolino e quindi di saper lavare bene i denti. Il procedimento corretto per lavare bene i denti non è facile da imparare ed è spesso sottovalutato. Per questo vi mostreremo qui come lavare i denti nel modo migliore.
La placca è un aggregato di batteri che si forma normalmente sulla superficie dei denti e si deposita prevalentemente tra dente e gengiva e negli spazi interdentali. I batteri della placca sono in grado di nutrirsi utilizzando i residui di cibo che si depositano sulle superfici dentarie. Alcuni prodotti derivanti dall’azione batterica sono delle sostanze acide che aggrediscono la superficie del dente demineralizzandola e favorendo la formazione della carie.
Per questo si raccomanda l’utilizzo dello spazzolino tre volte al giorno, ovvero subito dopo i pasti principali, e insistendo per più di due minuti soprattutto prima di andare a dormire. In realtà ciò è valido ogni qualvolta si ingerisca un alimento, pertanto è sconsigliabile “spuntinare” spesso o fare tante piccole merende durante tutta la giornata, se non si ha la possibilità di lavarsi subito i denti.
La placca è la causa della maggior parte dei problemi dentali e gengivali, in quanto la sua formazione, e soprattutto la sua persistenza, può causare gengiviti, parodontiti (ovvero l’infiammazione e il riassorbimento dei tessuti di sostegno del dente), ma anche della carie e dei problemi correlati.
Il tartaro è il deposito dei sali di calcio presenti nella saliva all’interno della placca, che diventa più solida e compatta. In base alle caratteristiche della saliva il tartaro si può formare più o meno velocemente. Una volta formato, il tartaro può essere rimosso solo dal dentista o dall’igienista.
Come prevenire questi problemi? Un’ottima igiene orale vi aiuterà a combattere la formazione di tartaro e carie. Non possiamo però evitare la pulizia professionale dal dentista o dall’igienista ogni sei mesi in quanto, anche la corretta routine quotidiana non è sufficiente ad impedire la formazione del tartaro in profondità, tra gengiva e dente. L’uso perfezionato di dentifricio e spazzolino, eviterà però l’insorgenza di disturbi più gravi.
Di seguito spiegheremo come lavare i denti nel migliore modo, a partire da:
1) La scelta dello spazzolino
Lo spazzolino va individuato a seconda della conformazione dell’arcata dentaria, dell’età e delle esigenze specifiche. Dovrà essere proporzionato alla bocca e in grado di aderire a tutti i denti. Il dentista saprà indicarvi quello più adatto a voi e la tecnica migliore di utilizzo.
In generale possiamo dire che uno spazzolino dotato di setole medie è lo spazzolino ideale nella maggior parte dei casi, anche se alcuni pazienti preferiscono le setole più dure ed altri quelle morbide.
La scelta dello spazzolino potrà poi ricadere sul manuale o l’elettrico. Vediamo le differenze. Lo spazzolino elettrico è molto efficace, soprattutto per chi non ha grossa manualità. La maggior parte degli spazzolini elettrici oggi in commercio possiede un timer in grado di segnalare, per mezzo di differenti suoni o vibrazioni, quando cambiare arcata dentaria e definire il giusto tempo di spazzolamento. Anche quello elettrico deve essere utilizzato nel modo corretto. Non basta infatti passarlo semplicemente sui denti, ma anche questo, come quello manuale, dovrà essere appoggiato tra il colletto gengivale e il dente ed imprimendo un dolce massaggio dai tessuti molli (le gengive) verso il dente. Il movimento automatico di rotazione e vibrazione/pulsazione simultanea permettono di asportare ed eliminare la placca dalla superficie del dente.
Un ausilio molto importante per completare l’igiene del cavo orale è il filo interdentale che permette di detergere le superfici tra dente e dente che non vengono normalmente raggiunte dalle setole dello spazzolino.
Per particolari dentature e spazi interstiziali ampi, è consigliabile anche l’utilizzo di un scovolino. Gli scovolini sono molto importanti anche in presenza di protesi e di impianti osteo-integrati.
Lo spazzolino dovrà essere sostituito ogni 2/3 mesi a causa dei batteri che si depositano sulle sue superfici e/o per usura e piegamento delle setole.
2) Scelta del dentifricio
Oggi esistono in commercio moltissime tipologie di dentifrici, adatti alle esigenze più diverse. Anche se il lavoro maggiore nella rimozione della placca è dato dal movimento meccanico effettuato con lo spazzolino, alcuni piccoli disturbi possono essere mitigati dal tipo di dentifricio scelto. Ad esempio alcuni dentifrici possono contenere delle sostanze disinfettanti, quindi sono molto utili in caso di patologie parodontali (es. piorrea) o nei giorni successivi ad interventi chirurgici ed estrazioni dentarie. Altri dentifrici sono molto utili nel combattere l’insorgenza di grande sensibilità al caldo e al freddo.
3) Il movimento dello spazzolino per una corretta igiene orale
È assolutamente sconsigliato spazzolare i denti con movimenti in orizzontale, in quanto in questo modo non si elimina efficacemente la placca. Inoltre questo movimento tende a distaccare la gengiva dal colletto dentale, che dovrebbe essere più adeso possibile al dente nelle gengive sane, mantenendo la stabilità del dente ed evitando che si formino spazi in cui placca e tartaro potrebbero permanere a lungo creando infiammazione.
Se lo spazzolamento orizzontale viene mantenuto per lunghi periodi, si possono creare dei solchi sulla superficie del dente a livello del colletto.
Lo spazzolino manuale andrebbe correttamente appoggiato tra gengiva e dente, per poi ruotare verso l’esterno. Come accennato, anche quello elettrico va appoggiato leggermente sul colletto dentale, massaggiando in allontanamento dalla gengiva, e così anche sulle pareti interne. Sui denti laterali lo spazzolino manuale va appoggiato con un angolazione di 45° sulla superficie del dente e fatto scorrere verso l’alto per l’arcata inferiore, e verso il basso per quella superiore. Il movimento orizzontale “avanti-indietro”, va effettuato solo sulla superficie masticatoria di molari e premolari.
4) Spazzoliamo anche la lingua!
I batteri permangono anche tra le papille gustative. Per quanto possa risultare fastidioso, spazzoliamo anche la lingua con un movimento dal fondo verso la punta della lingua.
5) L’uso del filo interdentale
Non dimentichiamoci del filo interdentale, soprattutto la sera. Questo infatti permette di rimuovere la placca e i residui di cibo anche tra dente e dente, laddove le setole del nostro spazzolino non riescono ad arrivare. Anche il filo interdentale prevede però una pratica di corretto utilizzo. Non va infatti solo fatto scorrere tra un dente e l’altro, ma deve abbracciare il colletto del dente per rimuovere la placca dalle superfici interdentali.
6) Il collutorio
Non è indispensabile . Può essere utile e specifico nelle cure post-operatorie e dopo i trattamenti di courettage parodontale (raschiamento del tartaro sub-gengivale).