Sai quanti sono i denti che, nell’arco della nostra vita, si andranno ad alternare all’interno della nostra bocca?
Per prima cosa, è bene sapere che vanno divisi in due categorie. Da un lato, infatti, abbiamo quelli temporanei (anche detti decidui o, più comunemente, denti da latte), mentre dall’altro troviamo quelli permanenti.
I primi denti che spuntano fuori nelle arcate della nostra bocca sono ovviamente quelli da latte. Risultano venti in totale, e appaiono in un arco temporale che va dai sei mesi di vita del bimbo fino all’anno e mezzo.
I denti decidui sono più delicati rispetto ai permanenti, e vanno protetti con attenzione dalla carie. Ad ogni modo inizieranno a cadere naturalmente verso i sei anni, per concludere il processo sostitutivo verso i dodici-tredici.
Al loro posto arriveranno quelli permanenti, che sono in totale trentadue, contando anche i quattro denti del giudizio che talvolta potrebbero rimanere inclusi tutta la vita. In caso contrario, invece, potrebbero creare quei fastidi che talvolta portano alla loro estrazione da parte del dentista.
Nel complesso, questi si suddividono tra:
- 8 incisivi
- 4 canini
- 8 premolari
- 12 molari (compresi quelli del giudizio)
Gli incisivi sono i denti frontali, e il loro nome risale ad un tempo in cui non usavamo forchetta e coltello per mangiare, quando servivano per l’appunto ad “incidere” il cibo. Ora il loro utilizzo è principalmente estetico, in quanto parte più importante del sorriso di ognuno di noi.
Ai lati di questi ultimi sono posizionati i canini. Lunghi e affilati, servono ad afferrare e a strappare il cibo. Sono legati alle suggestioni degli animali carnivori.
Infine, più numerosi di tutti, troviamo i premolari e i molari.
La loro funzione principale è quella della macina, esattamente come le presse di un frantoio fanno con il grano da trasformare in farina. Servono quindi a triturare e sminuzzare il cibo in pezzi sempre più piccoli, in modo da inghiottire gli alimenti con facilità.
Ultima nota di costume: i denti del giudizio, per quanto molari, possono presentarsi con forme atipiche rispetto ai loro “fratelli”, in quanto risultano essere dei “denti di riserva”.
Dr. Roberto Vargiolu