La cura dei denti non si può limitare al momento in cui si perdono i denti da latte per passare a quelli permanenti. Il bambino, infatti, ha tutta una serie di necessità terapeutiche per cui è bene coinvolgere il dentista.
Un caso emblematico sono i solchi dei molari e dei premolari dei denti decidui (altro modo per definire i denti da latte), delle fossette in cui si possono infiltrare i batteri che causano infezioni o carie.
Per questo motivo il dentista interviene con un una procedura chiamata “sigillatura dei solchi”, in cui si riempie lo spazio con della resina in modo da ridurre al minimo la possibilità di far accumulare i batteri.
L’operazione è rapida, senza alcuna controindicazione e totalmente indolore, e non è necessaria né l’anestesia né l’utilizzo di strumenti invasivi come, ad esempio, il trapano.
La visita ortodontica per il bambino
Un altro aspetto rilevante è quando portare per la prima volta il proprio bambino dal dentista. Se la sigillatura dei solchi è consigliabile tra i sei e i sette anni, si può iniziare persino prima quando si vuole intercettare quella che viene definita “malocclusione”, ovvero il contatto scorretto tra i denti.
Questa può essere individuata anche a quattro o cinque anni. Quel periodo è anche il migliore per intervenire, in quanto le ossa sono ancora in fase di formazione, e rispondono in maniera molto più reattiva e senza complicazioni ad una terapia ortodontica.
Questo dato è confermato dal fatto che il piccolo paziente, già nei primi anni d’età, raggiunge il 91% delle dimensioni definitive del cranio, l’80% di quelle della mascella e il 70% di quelle della mandibola. In più, lavorando in quegli anni in cui si sostituiscono i denti da latte con i permanenti, si può monitorare anche eventuali casi di affollamento dentale, denti non allineati o simili, intervenendo prima della stabilizzazione delle ossa dell’età adulta, che rende tutto più complesso e lungo da risolvere.
Primo dente, prima visita
Premesso quanto detto fino ad ora, quando sarebbe meglio portare il proprio bambino ad eseguire la sua prima visita dal dentista? Secondo recenti studi eseguiti negli Stati Uniti la regola dovrebbe essere “First tooth, first visit!” ovvero “Primo dente, prima visita”.
Il motivo è semplice: se il bimbo viene condotto dall’odontoiatra fin da piccolo, anche quando non è presente una vera e propria necessità terapeutica, si potrà impostare l’esperienza come un qualcosa di sereno e, perché no, divertente. In tal modo si evita l’insorgere dell’odontofobia, la tanto famosa “paura del dentista”, che affligge una buona fetta della popolazione.
Altro aspetto cruciale in tal senso è l’educazione alla prevenzione. Quanto prima si entra in contatto non solo con un dentista, ma con qualsiasi professionista che opera nel campo della salute, tanto più si potrà sviluppare una buona propensione a stabilire delle buone abitudini vitali che, quasi da sole, riducono di molto l’insorgere di situazioni patologiche. In bocca, come nel resto dell’organismo.
Dr. Roberto Vargiolu