L’estrazione dei denti del giudizio è una delle paure più comuni tra i pazienti odontoiatrici.
Questi ultimi, tecnicamente chiamati “terzi molari”, spuntano fuori tra i 17 e i 25 anni (da qui il nome che li rende famosi). Sempre più spesso, però, questo fatto non accade a tutti.
I denti del giudizio sono infatti un retaggio del passato, in quanto erano una sorta di “riserva strategica” del nostro corpo per sostituire quelli usurati dal consumo di cibi crudi, duri e in generale poco raffinati.
Oggi, specialmente nel nostro sofisticato mondo occidentale, questa necessità biologica non ha più uno scopo, motivo per cui si stanno moltiplicando i casi in cui magari spuntano solo uno o due denti del giudizio su quattro, talvolta nessuno.
Dente del giudizio? Estrazione subito!
Fino a pochi anni fa era molto frequente che un dentista preferisse estrarli tutti e quattro appena il primo faceva capolino dalla gengiva, per evitare l’accavallamento dentale o altri problemi quali infezioni, dolori, sanguinamento.
Ancora oggi questo approccio rimane valido, ma si cerca di intervenire solo in caso di reale necessità.
Quando è doveroso estrarre i denti del giudizio?
L’estrazione dei denti del giudizio può diventare necessaria in alcuni casi specifici:
- Quando restano all’interno della gengiva, causando dolore e altri problemi.
- Quando spuntano con un’angolazione errata. In tal caso possono impedire la corretta pulizia del secondo molare.
- Quando non c’è abbastanza spazio in bocca.
- Quando, all’uscita, si posizionano in modo da rendere difficile la loro pulizia, determinando nel tempo un sempre più pericoloso accumulo di batteri.
Effettuare un’estrazione dei denti del giudizio in sicurezza
Molto spesso le radici del dente del giudizio inferiore risultano molto vicine ad un importante nervo che passa all’interno dell’osso, il nervo mandibolare inferiore.
Per tale motivo è necessaria un’indagine radiologica (panoramica dentale nei casi più semplici, TAC nei più complessi) prima di procedere con le cure.
A quel punto si procederà con l’intervento, previa anestesia, riducendo i rischi e il fastidio quasi a zero.
Dr. Roberto Vargiolu