Per apparecchio ortodontico si intende generalmente ogni dispositivo medico che ha per obiettivo il raddrizzamento e il riallineamento dei denti, con conseguente miglioramento estetico e funzionale di fronte a problemi quali dentatura irregolare, storta, mancante, malocclusioni o per esigenze di igiene dentale altrimenti difficoltosa.
Gli apparecchi ortodontici non supportano solo le esigenze dei bambini, onde evitare difetti che potrebbero presentarsi con la crescita, ma possono essere necessari anche negli adulti. Per i più grandi vi sono oggi diverse soluzioni, anche invisibili, qualora vi fosse la necessità di mascherare l’apparecchio.
I primi apparecchi ortodontici risalgono a epoche remote: diversi sono stati i ritrovamenti presso gli antichi etruschi e romani, ma solo dopo il Settecento, e più concretamente dal Novecento, l’ortodonzia si è fatta scienza nella sua forma più moderna e con dispositivi sempre meno invasivi e sempre più efficaci .
L’apparecchio ortodontico è un dispositivo medico assolutamente personale, studiato dall’ortodontista e costruito su misura sulla bocca di ciascun paziente, grazie all’ausilio delle radiografie panoramiche, delle radiografie laterali del cranio e dei calchi in gesso o le ricostruzioni 3D delle arcate dentarie.
Oggi esistono diversi apparecchi ortodontici fissi, mobili o anche trasparenti.
Gli apparecchi di tipo mobile sono tutti quei dispositivi, sempre costruiti su misura, che il paziente può inserire o rimuovere autonomamente. Questa tipologia viene utilizzata per migliorare l’occlusione dentaria oppure come “mantenimento” della posizione dei denti già raddrizzati dopo la rimozione dell’apparecchio fisso.
Gli apparecchi fissi sono diversi, e variano di forma, applicazione e tipologia a seconda delle esigenze e delle azioni correttive da mettere in atto. Il più famoso e utilizzato è l’Edgewise, dall’inglese letteralmente “ponte che tira dai bordi”, inventato nel 1900 circa da Edward H. Angle e formato da placchette (slot e brackets), fissate alla superficie del dente con resine specifiche assolutamente e perfettamente removibili, e un filo malleabile e non troppo rigido, in grado di tirare i denti nella posizione specifica e desiderata.
L’apparecchio fisso di questo tipo può essere vestibolare o linguale, ovvero installato sulla superficie esterna o interna dei denti, a seconda di necessità e/o esigenze di tipo estetico. Oggi esistono degli apparecchi ortodontici “estetici” in quanto i brackets vengono fabbricati anche in materiali ceramici o trasparenti.
In tempi decisamente più moderni è stato brevettato anche un apparecchio ortodontico praticamente invisibile, costituito da materiale polimerico trasparente, che permette di nascondere quasi totalmente la terapia di raddrizzamento in corso. È richiesto e utilizzato soprattutto dagli adulti che per motivi estetici non vorrebbero installare quello fisso.
Si tratta di una serie di mascherine trasparenti che vanno utilizzate secondo una sequenza ben precisa. Va però sottolineato che non sempre è possibile evitare l’installazione di un apparecchio fisso, a seconda del problema specifico da risolvere. Il sistema invisibile richiede oltremodo una certa cura e costanza da parte del paziente, in quanto, per ottenere gli effetti desiderati, questo dispositivo ortodontico dovrà essere indossato almeno 20 ore al giorno, quindi rimosso solo durante i pasti e in circostanze straordinarie, mentre occorrerà applicarle anche durante la notte.
Occorre prendere in considerazione il fatto che, al giorno d’oggi, gli apparecchi fissi, sono comunque meno ingombranti e visibili, grazie anche all’utilizzo di materiali meno “appariscenti”, come la ceramica, in grado di camuffarsi col dente.
Se per motivi estetici o funzionali, vedete i vostri denti storti o “lontani” o non perfettamente allineati, non esitate a parlarne con il vostro dentista che valuterà la soluzione più adatta a voi, senza aspettare che la situazione permanga o peggiori.