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25Dic

La Tac Cone Beam al servizio del paziente odontoiatrico

by Redazione

Ormai da alcuni mesi siamo riusciti, dopo tanti sforzi e impegno, ad installare presso il nostro studio dentistico di Carbonia l’apparecchio ortopantomografo NewTom Giano. Questo strumento è, a livello di indagine sulla bocca del paziente, uno dei massimi livelli che offre la tecnologia odontoiatrica allo stato attuale dell’arte.

La TAC Cone Beam è un’innovativa apparecchiatura dedicata allo studio delle strutture odonto-maxillo-facciali, che consente di eseguire studi sia settoriali, limitati ad un piccolo gruppo di denti, sia maggiormente estesi, con valutazione di una o di entrambe le arcate dentarie. Il suo nome deriva dalla forma conica del fascio di radiazioni che l’apparecchiatura emette durante l’esame.

Quando è consigliabile effettuare un esame con la TAC Cone Beam?

Visto che questa tecnologia espone il corpo a radiazioni, per quanto veramente minime, va usata solo quando il suo intervento risulta strettamente indispensabile. La Cone Beam, però, risulta fondamentale per valutare il corretto posizionamento di un impianto dentale, e non averla a disposizione durante l’operazione è potenzialmente un problema per il chirurgo.

Ancora, l’esame mediante l’utilizzo del panoramico spesso evidenzia l’origine di dolori e/o infezioni non visibili con altre indagini diagnostiche, per non parlare poi dei tumori della mascella e delle altre infezioni silenti come granulomi o cisti.

Come funzione l’esame mediante TAC Cone Beam?

Per prima cosa va chiarito che questa tecnologia non richiede alcuna preparazione speciale da parte del paziente, se non la rimozione poco prima di sottoporsi ai raggi X di tutti quegli oggetti che potrebbero con loro interferire, come:

  • Chiavi
  • Monete
  • Cellulare
  • Gioielli
  • Occhiali
  • Forcine per capelli
  • Apparecchi acustici

Un’attenzione particolare va rivolta alle donne in gravidanza o potenziale tale, che sarebbe bene non esporre ai raggi per tutelare il futuro neonato.

A livello operativo, il dentista andrà a posizionare il viso del paziente sull’apparecchio mediante una sorta di “mirino” laser, e poi sarà necessario rimanere immobili mentre la macchina ruoterà intorno al viso effettuando la scansione.

I vantaggi della TAC Cone Beam per il paziente

L’esame mediante Cone Beam è del tutto indolore, e non rimangono tracce di radiazioni sul corpo appena concluso. In più, come predetto, la dose di raggi a cui viene sottoposto è veramente minima (minore rispetto alle vecchie TAC), tale da non causare praticamente nessun rischio alla persona che vi si sottopone.

Una volta effettuato l’esame, il dentista potrà effettuare una valutazione della bocca e dei suoi vari elementi come i denti singoli, i loro alveoli, l’osso mandibolare e zigomatico, il seno mascellare, il palato, il pavimento orbitario e tanto altro con una precisione e profondità assoluta. Un grande vantaggio sia in ottica preventiva che di intervento chirurgico importante.

Dr. Roberto Vargiolu

23Nov

Igiene Orale: la prima linea della Prevenzione

by Redazione

Statisticamente parlando, a livello di igiene orale le due principali patologie che riguardano la bocca sono la carie e la malattia parodontale. La prima colpisce il dente di per sé, nella sua parte interna ed esterna (smalto, dentina e polpa), mentre la seconda aggredisce i suoi tessuti di sostegno, come le gengive e l’osso sottostante.

Il maggior responsabile di tutto questo è la placca batterica.

La sua formazione è dovuta nella maggior parte dei casi alla moltiplicazione dei batteri della bocca che si “cibano” dei residui di cibo che non sono stati eliminati tramite una corretta pulizia dei denti, moltiplicandosi. Questa situazione trasforma i batteri in placca, che aderisce ai denti e alle gengive.

Se non rimossa, porta alla fermentazione degli zuccheri che provocano un innalzamento dell’acidità che attacca lo smalto, portando infine alla carie.

Prevenzione: quali sono le cause principali della carie?

La carie ha tante origini, ma le principali riguardano le abitudini scorrette della persona. Tra queste:

  • Abitudini alimentari scorrette, come ad esempio il consumo eccessivo di zuccheri e cibi e bevande acide.
  • Abitudini igieniche scorrette, come l’uso scarso o errato dello spazzolino dopo ogni pasto, o il non abbinare altri strumenti quali filo interdentale e scovolino, fondamentali per tenere puliti anche gli spazi interdentali.
  • Abitudini viziate quali il fumo, il troppo alcol, il mangiarsi le unghie, il serrare o il digrignare i denti.

Igiene Orale: cosa fare nell’ottica della Prevenzione?

Se si vuole mantenere una bocca in salute è bene adottare un buon mix di pratiche quotidiane a casa e controlli periodici professionali dal proprio dentista o igienista dentale di fiducia.

In particolare, ai miei pazienti consiglio sempre di:

  • Spazzolare i denti dopo ogni pasto per almeno 2 minuti
  • Scegliere uno spazzolino dalla testina medio-piccola, in modo da arrivare in tutte le zone della bocca
  • Sostituire lo spazzolino ogni due-tre mesi
  • Completare la pulizia dei denti con filo interdentale o scovolino
  • Mantenere buoni abitudini alimentari, con una dieta ricca di frutta e verdura e zuccheri limitati

A queste buone pratiche di igiene orale quotidiana va poi abbinato un piano di visite periodiche in studio. A seconda dello stato di salute della bocca, queste possono essere più o meno frequenti, ma di base sarebbe bene svolgere almeno due controlli all’anno, uno ogni sei mesi circa.

Solo il dentista o l’igienista dentale, infatti, hanno la professionalità e la strumentazione necessarie per rimuovere la placca dentale ormai fissata su denti e gengive, mediante sedute di rimozione del tartaro che raggiungano anche quelle aree della bocca in cui è difficile intervenire a casa con spazzolino, filo interdentale o scovolino.

Dr. Roberto Vargiolu

26Ott

Come risolvere il problema dell’afta orale?

by Redazione

L’afta orale è una piccola ulcera che si può creare all’interno dei tessuti molli della bocca e delle gengive. Di positivo è che, al contrario di altre patologie come l’herpes, ha il fatto di non essere contagiosa. Di negativo è il fastidio, più o meno costante o irritante a seconda della posizione in cui si sono formate, e la durata, che può arrivare in taluni fino a due settimane prima del riassorbimento.

Dati alla mano, è un problema tra i più comuni del cavo orale. Ne viene colpita oltre il 20 % della popolazione, già a partire dai 5 anni. In più si può presentare più e più volte, e la sua recidiva aumenta con l’invecchiamento.

Quante tipologie di afta orale esistono?

Tra le varianti di afte orali abbiamo le afte minori, quelle maggiori e infine le afte erpetiformi.

  • L’afta minore è la più comune, e colpisce indistintamente bambini e adulti di ambo i sessi. Di solito è più fastidiosa che dolorosa, e scompare dopo alcuni giorni.
  • L’afta maggiore è più grande rispetto alla precedente, e il suo diametro può andare dai sei millimetri fino al centimetro. In tal caso ci troviamo davanti a dolore e irritazione, che può arrivare anche a ridurre la capacità di mangiare e bere.
  • Ad ultima abbiamo l’afta erpetiforme. Abbastanza rara, colpisce più le donne che gli uomini. Questa comporta lo spuntare in contemporanea di piccole ma numerose ulcere (da un minimo di dieci fino anche a cento), talvolta fuse tra loro. Il suo problema è la sua capacità di ripresentarsi a distanza anche solo di un mese, e i tempi di guarigione che vanno da una a quattro settimane.

Quali sono le cause dell’afta orale?

L’afta orale può trovare la sua origine in tante situazioni. Tra queste abbiamo:

  • Assunzione frequente in bocca di sostanze, cibi o bevande irritanti come il tabacco o le spezie, oppure bollenti
  • La presenza di altre patologie come il diabete, la celiachia, malattie dell’intestino, immunodeficienza
  • La presenza di batteri, virus, funghi in bocca
  • Trattamenti con antibiotici prolungati nel tempo
  • Carenze alimentari, tra cui la più comune è la mancanza di vitamina C
  • Lesioni della bocca dovuta a spazzolamento troppo energico, morsi accidentali, protesi dentali o apparecchi ortodontici che toccano i tessuti molli
  • Stato di stress
  • Cambiamenti ormonali

Come si affronta il problema dell’afta orale?

A livello odontoiatrico un intervento diretto si può effettuare mediante la laserterapia, con il suo effetto antisettico e la sua precisione chirurgica. A livello personale, invece, sarebbe bene fare attenzione ad evitare cibi che irritano la bocca (noci, patatine, salatini, alcune spezie, cibi salati e frutta ad alto contenuto acido), introducendo molta frutta, verdura e cereali integrali. Quando si lavano i denti, utilizzare uno spazzolino a setole morbide ed evitare dentifrici e collutori troppo aggressivi. Ad ultimo ridurre il proprio carico di stress, in quanto l’insorgenza dell’afta orale è spesso collegata alla presenza di uno stato emotivo alterato.

Dr. Roberto Vargiolu

28Set

Quanto è importante l’Ortodonzia per i bambini?

by Redazione

La prevenzione, come spesso mi capita di dire ai pazienti o scrivere qui sul blog, fa la differenza. Con i bambini, questo vale anora di più. Ogni qualvolta riusciamo a scoprire un problema orale (presente o potenziale) in giovane età è molto più semplice e veloce intervenire per risolverlo, evitando che peggiori in fase adolescenziale o adulta.

L’Ortodonzia, ad esempio, è uno di questi casi.

Come si sviluppa la bocca del bambino?

Partiamo da alcuni dati. Il piccolo paziente, infatti, già nei primi anni d’età raggiunge:

  • Il 91% delle dimensioni definitive del cranio
  • L’80% di quelle della mascella
  • Il 70% di quelle della mandibola

Non dimentichiamo il passaggio fondamentale dai denti da latte e quelli permanenti. Quando i primi si alternano ai secondi, che li sostituiscono per il resto della vita, si possono creare dei casi di “affollamento dentale” che possono determinare casi di denti storti da adulti.

Nei primi anni di vita le ossa sono ancora “morbide”, e fanno quindi molta meno resistenza ai trattamenti correttivi del dentista.

A che età si può iniziare a trattare il bambino con l’ortodonzia?

Tra i quattro e gli otto-nove anni ci troviamo in un range perfetto per intercettare con largo anticipo il sorgere delle malocclusioni, ovvero quella vasta gamma di situazioni patologiche legate allo scorretto contatto dei denti.

Evitare che una malocclusione iniziale diventi una dismorfosi stabilizzata, che da adulti richiederebbe interventi lunghi, fastidiosi e invasivi, è un aspetto da non prendere sottogamba. Riparando la situazione quando è al suo principio, si permette al bambino di far sviluppare la sua bocca in maniera sana ed equilibrata.

Cinque buone motivazioni per fare la prima visita ortodontica al bambino

Effettuare un check di controllo del proprio figlio è quindi fondamentale, in quando ci permette di:

  • Supervisionare il completamento della messa in posizione dei denti da latte
  • Individuare i vizi comportamentali che possono evolversi in problemi cronici, come l’uso eccessivo del ciuccio
  • Anticipare la malocclusione alla sua origine
  • Creare un buon rapporto tra dentista e bambino, evitando l’insorgere della cosiddetta “paura del dentista”
  • Aiutare i bambini ad apprendere come pulire bene i denti

Insomma, con una modesta spesa di tempo (30-40 minuti) dal proprio dentista di fiducia si potranno garantire ai nostri bambini un futuro migliore, da godersi in piena salute e serenità.

Dr. Roberto Vargiolu

31Ago

Come posso migliorare l’estetica del sorriso?

by Redazione

Poter mettere in mostra un bel sorriso, in cui vengano eliminate le imperfezioni (piccole o grandi che siano) è una delle richieste più in aumento tra i pazienti che si rivolgono ad un dentista.

Denti troppo piccoli o troppo grandi, troppo scuri, disallineati o accavallati, sporgenti o troppo rientrati. Le situazioni sono tantissime, e possono essere affrontate dal professionista con tecniche differenti.

Quali sono i problemi più importanti per l’estetica del sorriso?

Prima di vedere le tecniche che può adottare un dentista per risolvere gli inestetismi dei denti e della bocca, bisogna capire quali sono i suoi “avversari”.

Primi tra tutti, abbiamo i denti storti o accavallati.

Un dente posizionato male può coprirne un altro, rendendo piuttosto sgradevole il sorriso nel suo insieme. Una situazione simile comporta anche rischi alla salute, in quanto non agevola la pulizia quotidiana dei denti, determinando accumulo di placca, o rende più difficile la masticazione, potenzialmente causando nel lungo periodo a danni dell’articolazione temporo-mandibolare.

Talvolta i denti, però, mancano proprio! Un trauma, oppure un’infezione non curata che ha determinato la caduta del dente possono portare ad un “vuoto” tra le arcate, che a livello estetico diventa ancora più grave quando riguarda quei denti frontali come incisivi o canini.

Abbiamo infine i problemi di colore. Se lo smalto è intaccato, i denti possono “ingiallire”, mentre nei casi peggiori diventano quasi scuri. Anche in questo caso si può creare grande imbarazzo e difficoltà a sorridere, per non mostrare agli altri questo inestetismo.

Quali interventi si possono mettere in pratica per migliorare l’estetica del sorriso?

Innanzitutto, va specificato che gli interventi possono essere classificati in due grandi macrocategorie, la prima è di natura estetica “pura”, l’altra è più cosmetica.

Nel primo caso, l’odontoiatria estetica cura un dente di regola malato/problematico anche a livello clinico, prestando però attenzione anche al risultato estetico del trattamento.

Nel secondo, invece, l’odontoiatria cosmetica si compone di interventi che spesso intervengono su denti sani, che non hanno realmente bisogno di cure, ma il cui aspetto può migliorare.

Nel primo caso abbiamo l’Ortodonzia, fissa o invisibile (ne abbiamo parlato nel nostro blog QUI), che interviene spesso per risolvere problemi relativi al contatto scorretto tra i denti, o al loro posizionamento dentro la bocca (riallineandoli tra loro).

Sempre nel primo possiamo avere l’implantologia (anche qui, ne abbiamo parlato nel blog. Puoi approfondire a questo LINK), che interviene a ripristinare i denti caduti.

Nel secondo, invece, possono rientrare i trattamenti estetico-cosmetici come lo sbiancamento dentale o le faccette estetiche in ceramica o porcellana, a cui dedicheremo un futuro articolo.

Ad ogni modo è importante valutare ognuno di questi interventi come una pratica medica, che va portata avanti con coscienza, metodo ed equilibrio.

La bellezza è ovviamente soggettiva, e cambia da persona a persona, ma ci sono delle regole auree di base che sono state definite fin dal tempo degli antichi greci. Lo “strafare”, quando si decide di intervenire a livello estetico, può diventare a sua volta un problema se il paziente (o il dentista, talvolta) si fa prendere la mano.

Come dicevano i latini, in medio stat virtus. Anche quando si parla di avere un bel sorriso!

Dr. Roberto Vargiolu

27Lug

Spazzolino elettrico vs spazzolino manuale. Pro e contro

by Redazione

Lo spazzolino, come abbiamo già scritto in un altro nostro articolo (LINK) è fondamentale per la salute della nostra bocca. Tutti conosciamo quello manuale, ma da una cinquantina d’anni circa si sono affacciati sul mercato anche quelli elettrici.

Questi dispositivi sono in grado di rimuovere efficacemente la placca e i residui di cibo imprigionati tra i denti, riducendo al minimo il rischio di carie ed altre infezioni del cavo orale. Come mai, allora, non hanno sostituito del tutto o quasi quelli manuali. Vediamo di approfondire un po’ i pro e i contro di questi due strumenti.

Lo spazzolino elettrico

La ricerca tecnologica ha portato negli anni ad avere infinite varietà di questo strumento, ma di solito queste sono le sue caratteristiche più comuni:

  • Testina dello spazzolino munita di setole che roteano, vibrano e/o oscillano ad una certa frequenza.
  • Corpo dello spazzolino dotato di un motore che, collegato alle batterie di alimentazione, trasmette alla testina sovrastante il movimento oscillatorio/rotatorio.
  • La maggior parte degli spazzolini da denti funziona con un meccanismo a bassa tensione, pari od inferiore a 12 V.

Gli spazzolini elettrici più economici sono di solito dotati di batteria non ricaricabile con testina intercambiabile, e vantano una velocità di circa 4.500 oscillazioni al minuto. Quelli più costosi, invece, adottano più spesso un sistema di batteria ricaricabile, e può arrivare a 9.000 oscillazioni al minuto.

I vantaggi di questo strumento sono la facilità di utilizzo e il fatto che molti considerino questo mezzo “più divertente” con il suo sistema ad oscillazione, stimolando la cura della propria igiene orale anche nel paziente un po’ più pigro.

Tra gli svantaggi, specialmente se si utilizza uno spazzolino elettrico potente in modo scorretto, si possono verificare danni alle gengive che possono arrivare fino alla loro recessione.

Lo spazzolino manuale

Ci sono tantissime tipologie di spazzolini classici, ma nella scelta è bene orientarsi su alcune linee guida:

  • Meglio sfruttare modelli con una testina piccola che raggiunge ogni angolo del cavo orale.
  • Verificare di sceglierne uno con le setole dalla punta arrotondata, più delicate sulle gengive.
  • Dotati di manico ergonomico.

Spazzolino elettrico e manuale, quale scegliere?

La questione è ancora aperta tra i dentisti. Secondo molti l’utilizzo di uno spazzolino elettrico è più efficace nella rimozione della placca e dei residui di cibo grazie alle sue oscillazioni meccaniche.

Altri, invece, reputano indifferente la tipologia di strumento (elettrico o manuale che sia), in quanto l’importante è la costanza e le modalità di spazzolamento corrette.

Ad ogni modo, gli esperti di entrambe le categorie concordano in un pensiero: lo spazzolino elettrico è molto più efficace rispetto ad uno spazzolino manuale per quei pazienti che presentano limiti fisici o mentali nell’eseguire la pulizia dentale casalinga.

Dr. Roberto Vargiolu

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